Nel solco del pensiero di
Giovanni Bersani
Buongiorno
a tutti e benvenuti a questo convegno che abbiamo voluto per dare
evidenza a un lavoro fatto con lo studio e la ricerca nel solco del
pensiero di Giovanni Bersani, come dice bene il bel titolo che
abbiamo scelto. Ringrazio davvero tutti coloro che hanno collaborato
a diverso titolo; in modo particolare ringrazio gli ospiti e relatori
che prenderanno la parola dopo di me. Ringrazio vivamente la
Fondazione Carisbo che con prontezza accettò di finanziare il
progetto di cui oggi diamo conto, dimostrando in questo modo di
comprendere e condividere il valore della eredità del pensiero e
dell’opera di Giovanni Bersani, valore che spetta a noi ora di
tenere vivo, approfondire e diffondere. Grazie al dott. Ravaglia per
l’ospitalità nella sede di Coonfcooperative e in particolare in
questa sala intitolata al nostro fondatore.
Mi
sia consentito dare un particolare saluto, particolare per l’affetto
che esso contiene e per l’importanza dei suoi destinatari. Questa
è la prima uscita pubblica della Fondazione Bersani senza la
presenza fisica di colui che ne fu presidente per più mandati e che
tanto ha fatto per essa: il caro amico ing. Gianpietro Monfardini. È
con sincero affetto che saluto la moglie Franca e le figlie, che
ringrazio per essere con noi oggi. Grazie per tutto quello che il
Vostro caro Gianpiero ha fatto per il CEFA e per la Fondazione
Bersani; grazie per la condivisione che Voi avete sempre riservato e
con sincera convinzione a questa Sua dedizione che ovviamente
sottraeva tempo alla famiglia. Tra l’altro, devo dire che ho
provato un momento di commozione quando, nel comunicare alla signora
Franca Monfardini la data del convegno invitandola ad essere
presente, Lei mi disse che proprio oggi, 18 maggio, ricorre
l’anniversario del loro matrimonio. Un motivo in più dunque per
essere vicini alla cara famiglia Monfardini.
È
così che abbiamo voluto dedicare questo convegno alla memoria di
Gianpietro, anche perché il progetto che giunge al suo ultimo step
oggi con questa presentazione dei suoi esiti è stato fortemente
voluto, ideato e avviato nella sua realizzazione proprio da
Monfardini. Nel suo impegno di presidente della Fondazione Bersani,
Gianpietro ha sempre avuto chiarissima la ragion d’essere della
Fondazione e la sua mission. Egli sapeva che la nostra Fondazione ha
lo scopo prioritario di tener vivo e far proseguire concretamente,
sottolineo concretamente, il pensiero e l’opera di Giovanni
Bersani, soprattutto nel campo della solidarietà internazionale e
cooperativistica. Personalmente ho conosciuto Bersani nel lontano
1979, quando contattai il CEFA, fondato da poco, per candidarmi ad un
servizio di volontariato internazionale in Africa assieme a mia
moglie. Da allora ho sempre collaborato con lui, all’interno del
CEFA fino, si può dire, alla sua morte. Tutti quelli che hanno
conosciuto Bersani sanno che Egli può essere definito un idealista,
tanto era avanzata la visione e l’orizzonte che guidava le sue
azioni e i suoi progetti. Tale aspetto, tuttavia, si univa, come
sempre nei grandi uomini, ad una urgenza della sua realizzazione, una
sorta di concretezza consistente nell’indicare dei modelli pratici
e nel fare di tutto per realizzarli. Sono stato testimone di questa
sua caratteristica in Africa e negli altri paesi in cui il CEFA
opera; allo stesso modo la sua attenzione era rivolta qui in Italia
al mondo agricolo, cooperativo e dei giovani. Bersani ha sempre avuto
chiarissima l’idea che anche nella cooperazione internazionale allo
sviluppo si dovesse partire assolutamente dalla agricoltura e cioè
dall’obbiettivo prioritario e assoluto della autosufficienza
alimentare, come condizione di possibilità per poter intravvedere
la sostenibilità di altre componenti dello sviluppo integrale
dell’uomo, come la dimensione sociale, etica, culturale, sanitaria,
tecnica e politica. L’agricoltura come elemento primario, che
consente peraltro l’applicazione di un altro grande principio delle
eredità di Bersani: il mondo rurale consente e richiede dei modelli
di cooperazione, di crescita e di organizzazione dal basso, di forme
di strutture solidaristiche e di mutualità.
Gianpietro
Monfardini, conoscitore di questa impostazione, ha proposto con
passione alla Fondazione Carisbo e all’Università questo studio
per verificare se concretamente, oggi e qui, ci fosse la possibilità
di creare e condurre per dei giovani imprese economicamente
sostenibili nel campo agricolo e zootecnico. Particolare interesse
infatti deve suscitare ad esempio lo studio che fra poco sentiremo
illustrare, dal titolo “Modello di valutazione per la sostenibilità
economica di stalla in zona di montagna in filiera Parmigiano
Reggiano”.
Tra
l’altro, non possiamo non sottolineare che nelle particolari
difficoltà del tempo presente, l’importanza assoluta
dell’agricoltura è tornata in primo piano, anche con scenari
tutt’altro che rassicuranti e ciò che prima era dato
irresponsabilmente per scontato ora appare in tutta la sua
problematicità, mi riferisco alla autosufficienza alimentare del
pianeta.
Grazie
dunque a Gianpietro per aver voluto questo progetto, grazie a
Confcooperative, all’Università di Bologna e a coloro che lo hanno
realizzato. Un ringraziamento speciale al dott. Piero Cavrini,
direttore del CICA, che ha assecondato e coadiuvato Monfardini in
questo lavoro con passione e competenza.
FrancescoTosi
Presidente
Fondazione Giovanni Bersani