Gente strana (Watu Wa Ajabu in swahili)

Gente strana

Continua con successo la proiezione del docufilm Gente strana (Watu Wa Ajabu in swahili), prodotto da Genoma films con la regia di Marta Miniucchi e la partecipazione dell’attore Cesare Bocci. Il film parla dell’inizio della presenza del CEFA in Tanzania, mettendo in luce la filosofia ed il metodo della ONG fondata da Giovanni Bersani nell’affrontare il tema di uno sviluppo sostenibile e partecipato (quello che Bersani chiamava l’autosviluppo) in paesi tra i più poveri del mondo.

Il film è uscito qualche mese fa, in occasione del cinquantesimo della nascita del CEFA, prodotto da Giorgio Ciani, di Genoma Films, senza alcuna partecipazione alla spesa da parte del CEFA. Colgo l’occasione infatti per ricordare che il bilancio del CEFA riduce al minimo le spese non direttamente legate ai progetti di sviluppo sul campo; anche per questo, oltre che per la tipologia ed i risultati concreti dei progetti, la Fondazione Giovanni Bersani sostiene con convinzione l’operato di questa associazione. Un particolare ringraziamento va, anche da parte nostra, al produttore Giorgio Ciani. Il docufilm infatti contiene anche alcune interviste a Giovanni Bersani, promotore della prima legislazione italiana e comunitaria sul volontariato internazionale e cooperazione allo sviluppo, oltre che fondatore del CEFA.

Gente strana si ispira alla storia di progetti del CEfa in Tanzania, che a distanza di quarant’anni continuano a dare i propri frutti. Si tratta di esempi purtroppo rari nella storia della cooperazione internazionale: la continuità dei progetti di sviluppo nelle mani della popolazione locale. Un segreto fondamentale sta nel coinvolgimento responsabile, fin dal concepimento del progetto, della popolazione locale ed un graduale accompagnamento formativo perso l’auto-sostenibilità. Il film è stato proiettato in diverse sale, in particolare della nostra Regione, ma non solo. Recente la proiezione a Schio, in provincia di Vicenza, dove un nutrito gruppo di volontari e sostenitori, che in passato hanno dato un valido contributo alla realizzazione dei progetti CEFA in Tanzania, hanno potuto riconoscere nel film la metodologia del CEFA, i suoi risultati e una realtà da loro conosciuta dal vivo.

Lunedì 15 maggio alle 20.30, Gente Strana verrà proiettato al Cinema Bristol di Bologna, in via Toscana 146. La serata è organizzata dal Movimenro Cristiano Lavoratori di Bologna in collaborazione con la Parrocchia di San Ruffillo e Beata Vergine del Carmine e Parrocchia dei SS Pietro e Girolamo di Rastrignano. Sarebbe una bella cosa che in molti potessero vederlo.

VI Edizione del Festival della Letteratura di Budrio

Con grande piacere la Fondazione Giovanni Bersani rinnova il Patrocinio a questa bella iniziativa che si svolge nella provincia di Bologna. L’obiettivo del “Festival della Letteratura di Budrio” e del collegato concorso poetico “Certame Coronario Budriese” è quello di diffondere la passione e la curiosità verso ogni forma di comunicazione espressiva e artistica.

In allegato è possibile consultare il programma:

DONA IL TUO 5 PER MILLE A TE NON COSTA NULLA MA CHI LO RICEVERÀ OTTERRÀ MOLTO

Carissimi,

pochi mesi fa, in occasione dei 50 anni di vita e attività del CEFA di Bologna (l’Associazione umanitaria di cooperazione internazionale per uno sviluppo sostenibile dei popoli più poveri, fondata da Giovanni Bersani), abbiamo ricordato il nostro fondatore e il suo pensiero, che è ancora oggi alla base delle decine di progetti che il CEFA sta realizzando e che la Fondazione intende sostenere. Si tratta di progetti che coniugano interventi direttamente produttivi con la crescita sociale e culturale delle comunità locali, che gradualmente e consapevolmente diventano autosufficienti nel dare continuità ai progetti avviati e condotti inizialmente col CEFA.

Nell’occasione è stato prodotto dalla casa produttrice di Bologna Genoma Films un docufilm sulla presenza del CEFA in Tanzania, a partire dal suo primo progetto. Il docufilm, dal titolo Gente Strana, sta girando diverse sale cinematografiche della regione e a livello nazionale. Questo è importante perché costituisce un contributo al raggiungimento delle finalità della Fondazione: diffondere sensibilità verso i problemi della parte più povera del mondo, nonché presentare concretamente esempi di cooperazione che indicano nei fatti la possibilità di un miglioramento di vita e di una maggiore equità.

È proprio così e la storia della Fondazione e del CEFA lo dimostrano. Proprio per questo, animati dalla speranza che ci proviene da quanto già realizzato, dobbiamo continuare la nostra missione con sempre maggior forza. La situazione del mondo lo richiede.

Nella imminente dichiarazione dei redditi a cui siamo tutti chiamati, possiamo destinare il 5 per mille del nostro prelievo fiscale ad associazioni che operano per scopi umanitari. Le chiediamo di continuare a destinarlo alla Fondazione Giovanni Bersani Onlus oppure di iniziare a farlo, scrivendo nell’apposito spazio il codice fiscale della Fondazione: 91152780374.

Ringrazio per l’attenzione e in particolare quanti vorranno destinare il proprio 5 per mille alla Fondazione Giovanni Bersani. Da parte nostra, assicuriamo nei fatti il buon uso delle risorse che ci vengono assegnate. A presto

Il Presidente della Fondazione, Francesco Tosi

Galleria di immagini significative in occasione dei 50 anni del CEFA

Foto n.1. Realizzazione della linea elettrica alimentata da centrale idroelettrica in Tanzania, a Ikondo, nel distretto di Njombe: energia pulita e rinnovabile per favorire lo sviluppo di un’area rurale marginale di grande povertà, che grazie al progetto di sviluppo integrale del CEFA ha migliorato le condizioni socio-sanitarie del villaggio, combattuto la denutrizione, ha aumentato il reddito agricolo delle famiglie, favorito lo sviluppo di attività artigianali, diffuso scuole per l’infanzia ed elevato il livello della scuola primaria.

Foto n.2. Volontari italiani insieme a protagonisti locali del progetto di Kiirua, nel Meru, in Kenya: un acquedotto che per caduta naturale dell’acqua, captata sul monte Kenya, ha portato questo bene prezioso ad una vasta popolazione di 14 villaggi diversi. Progetto di grande valore, che oggi cammina totalmente con le proprie gambe. Esempio importante della possibilità concreta di auto sostenibilità della popolazione locale, progetto giunto oggi al suo 25° anno di vita.

Foto n.3. Bologna, 25 ottobre 2010: il fondatore del CEFA Giovanni Bersani riceve dalla Università di Bologna la laurea Ad Honorem in Scienze e Tecnologie Agrarie per l’impegno e i risultati raggiunti in progetti di sviluppo rurale partendo dalla agricoltura e raggiungendo l’autosufficienza alimentare come condizione per uno sviluppo integrale della persona nella libertà.

Foto n.4. Tanzania: progetto idroelettrico di Matembwe, nella regione di Iringa. La disponibilità di energia elettrica da fonte rinnovabile, ha consentito un notevole miglioramento dell’habitat, favorito lo sviluppo di attività di falegnameria, pompa per l’acquedotto, il funzionamento di un allevamento avicolo con mangimificio, ha migliorato le condizioni igienico-sanitarie della zona ed il reddito delle famiglie. Tutto questo ha fermato il fenomeno di abbandono del villaggio rurale per andare in città. Piena autosufficienza alimentare.

Foto n.5. Giovanni Bersani ed il volontario CEFA Alberto Fait con autorità locali di Merti, villaggio nel nord del Kenya, in zona totalmente arida, in una fase del progetto idrico-agricolo, per consentire forme compatibili di agricoltura a sostegno delle famiglie locali.

Foto n.6. Bambina che attinge acqua dal pozzo azionando la pompa manuale, realizzato da CEFA in zona semiarida. Esempio di tecnologia sostenibile con manutenzione semplice.

Francesco Tosi, nuovo Presidente della Fondazione

Le parole di Francesco Tosi, nuovo presidente della Fondazione Giovanni Bersani:

“La Fondazione Giovanni Bersani ha la finalità di essere sostegno economico a

CEFA, di garantire il più possibile la continuità e la sostenibilità nel tempo della

sua mission. Si tratta di un compito non facile, che merita però tutte le energie e

lo sforzo di cui siamo capaci. Nel fondarla, Bersani intendeva assicurare continuità

all’opera di CEFA e ai risultati dei diversi progetti realizzati. Il compito ora è di far sì

che molti conoscano l’operato della nostra ONG e, insieme, la possibilità di sostenerla

anche attraverso appropriate donazioni e lasciti alla Fondazione Bersani”.

E’ arrivato un lascito!

E’ arrivato un lascito testamentario!

Che bella sorpresa: abbiamo ricevuto un lascito importante, che andrà ad incrementare il patrimonio della Fondazione Bersani, a immediato seguito di quello del ns. fondatore.

Ci consentirà di rendere più consistente il ns. contributo annuale ai progetti del CEFA, come ogni anno in pieno sviluppo per migliorare stabilmente le condizioni delle popolazioni più povere ed in particolare dei bambini.

E’ proprio la raccomandazione che attraverso il testamento la signora benefattrice ha rivolto alla nipote: “La tua mamma ha tanto amato i bambini e sono certa che dal cielo sarà felice se una parte dei nostri beni servirà per aiutare i bambini poveri, soli e abbandonati. Lo faccio dopo aver conosciuto i volontari del CEFA che so essere degni di fiducia.”

Carissima, ti siamo grati per questo gesto di grande responsabilità e altruismo. Ti assicuriamo che, come da te desiderato, accompagneremo in Africa i tuoi nipoti perché si rendano conto delle iniziative del CEFA a cui tu intendi in qualche modo dare sostegno.

Vedrai che ne resteranno soddisfatti, perché sono iniziative concrete di cui si possono vedere i risultati positivi, prima di tutto proprio nei confronti dei bambini e della loro formazione.

Voglio concludere con due riflessioni.

  1. Si arriva al lascito attraverso la conoscenza e la testimonianza dei volontari del CEFA (nel ns. caso del volontario che guidò il primo progetto di Matwembe, oggi ancora in pieno sviluppo). Perciò forza, volontari del CEFA che per quasi 50 anni siete stati protagonisti delle sue iniziative: fatevi conoscere nel vostro ambiente e con voi fate conoscere le attività sviluppate, così piene di dedizione, attenzione ai poveri, alto impegno professionale. Incoraggiate chi vuole fare lasciti!
  2. C’è sempre un momento nella vita in cui facciamo il bilancio del dare e dell’avere. Ci accorgiamo allora (non sempre ma in tanti casi) che dalla vita abbiamo ricevuto molto di più di quanto abbiamo meritato. C’è un limite al nostro istintivo trasporto a lasciare tutte le cose ai figli e nipoti, come se fosse la nostra eredità a rendere felice e tutelata la loro vita. Il limite è proprio quello che esprime la nostra cara Edvige con le semplici parole riportate. Tutti saranno felici se una parte dei beni servirà per aiutare i bambini poveri.

Mi torna in mente una indicazione pratica ma convincente ed equilibrata, di uno scrittore cattolico a me caro che concludeva: “facciamo conto che alla nostra tavola manchi sempre un ospite, il povero. Riserviamo a lui la stessa parte che stiamo dando agli altri, come se fosse un figlio in più. Avremo solo fatto il nostro dovere.